Questa attività tira le fila dell'intero percorso utilizzando testi di
maggiore ampiezza e complessità collegati a sviluppi in varie direzioni.
Si ricorda però che l'obiettivo è quello di ricondurre l'attenzione
degli alunni al funzionamento della struttura testuale. È questa l'epoca
in cui in Europa si svolge il grande lavoro di creare la tradizione
scritta della lingua "volgare".
Il brano che abbiamo scelto per avviare il lavoro è la "trascrizione" della scena che, nel film
Il nome della rosa,
avviene all’interno dello scriptorium e che si rifà ad un celebre capitolo
del romanzo di Umberto Eco.
L'insegnante può lavorare in classe sui "fili"
che tengono coeso il discorso, partendo dalle desinenze e dalle
concordanze morfologiche arrivando ad individuare e riconoscere la funzione dei sostituenti e dei
legamenti morfosintattici.
Con l’impiego della LIM si può visionare attentamente il breve video, focalizzando quindi il commento sui
punti centrali della conversazione che ha luogo tra i personaggi. Nella scena si possono rilevare infatti molti aspetti interessanti.
Qual è il tema di fondo dello scambio di battute tra Guglielmo e Jorge da Burgos, il vecchio monaco cieco che ad un certo punto interviene nella scena?
In che modo e con quale
linguaggio Guglielmo controbatte le tesi di Jorge da Burgos?
Quale figura retorica viene adoperata da Guglielmo quando
- con i suoi strani occhiali - osserva i codici manoscritti?
L’esercitazione propone una
scheda di lavoro che può essere integrata con
questa tabella e con il database
dei legamenti che abbiamo inserito in questo percorso e con il
repertorio iconografico.