Le competenze nei percorsi liceali

La cultura liceale consente di approfondire e sviluppare conoscenze e abilità, maturare competenze e acquisire strumenti nelle aree: Metodologica; Logico-argomentativa; Linguistica e Comunicativa; Storico-umanistica; Scientifica, matematica e tecnologica.
Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano il documento di riferimento metodologico e culturale su cui è avvenuta la declinazione delle competenze prevista nel Profilo educativo, culturale e professionale [PECUP] dello studente. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono, dunque, l’intelaiatura sulla quale le istituzioni scolastiche liceali disegnano oggi il proprio Piano triennale dell’offerta formativa: due documenti, al tempo stesso normativi e metodologici sui quali i docenti costruiscono i propri percorsi didattici per consentire agli studenti di raggiungere gli obiettivi di apprendimento e di maturare le competenze proprie dell’istruzione liceale, a seconda degli indirizzi e nelle diverse articolazioni (nei licei artistici, ad esempio), opzioni (Scienze applicate allo Scientifico; Liceo Economico Sociale alle Scienze Umane), e sezioni (lo Sportivo allo Scientifico). Le Indicazioni - che prevedono la possibilità di essere periodicamente riviste e adattate - sono strutturate su una serie di criteri costitutivi.
  1. L’esplicitazione dei nuclei fondanti e dei contenuti imprescindibili.
  2. La rivendicazione di una unitarietà della conoscenza.
  3. L’enfasi sulla necessità di costruire, attraverso il dialogo tra le diverse discipline, un profilo coerente e unitario dei processi culturali.
  4. La competenza linguistica nell’uso dell’italiano come responsabilità condivisa e obiettivo trasversale comune a tutte le discipline.
Il Profilo educativo, culturale e professionale definisce e circoscrive una serie di metodologie integrate per lo sviluppo degli apprendimenti: si tratta di modalità e strumenti che sono finalizzati al presidio del processo di insegnamento, di cui la scuola si fa carico attraverso la sua capacità progettuale anche “attraverso il confronto tra le componenti della comunità educante, il territorio, le reti formali e informali”. Questa attività di progettazione trova il suo sbocco naturale nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa ed è predisposta attraverso una precisa architettura e tassonomia:
  • lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica;
  • la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari;
  • l’esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici, storici, scientifici, saggistici e di interpretazione di opere d’arte;
  • l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche;
  • la pratica dell’argomentazione e del confronto la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale;
  • l‘uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca.
All’interno del PECUP vi sono poi delle aree di pertinenza del curricolo che definiscono i risultati di apprendimento e che rappresentano dei veri e propri obiettivi di processo in termini di competenza: coinvolgono quindi la progettazione didattica nel suo complesso, ma anche quella dei dipartimenti disciplinari e dei singoli insegnanti. Queste cinque Aree curricolari di declinazione degli apprendimenti costituiscono - per gli insegnanti - un esclusivo spazio di azione per la loro capacità di riarticolare saperi e contenuti disciplinari, unendo conoscenze, abilità e competenze che concorrono alla costruzione unitaria della cultura liceale. La Aree curricolari rappresentano inoltre un ambito di applicazione di numerosi percorsi didattici e offrono ampi margini di contaminazione con tutta quella progettualità che oggi concerne l’integrazione tra scuola e lavoro: di riflessione sul lavoro e sui suoi mutamenti storici; di approfondimento sui temi della sicurezza; di progettazione e sviluppo di soluzioni operative che prevedano - nei settori strategici dell’impresa e nelle nuove forme di lavoro - una riflessività e una trasferibilità creativa delle conoscenze disciplinari.  

Realizzare un’Unità Formativa collegata al percorso di Alternanza Scuola Lavoro

Come abbiamo visto, l’ASL non coincide soltanto con il tirocinio formativo in un’azienda, ma si compone anche di momenti didattici in classe in cui l’insegnante dedica una parte dell’orario curricolare ad un percorso che affianca l’alternanza collegandosi alla co-progettazione (Consiglio di Classe-Ente ospitante) e valorizzando le aree del PECUP. Nella scheda di lavoro che proponiamo è possibile vedere un esempio abbastanza semplice di un'unità di competenza finalizzata ad un percorso di alternanza. Iniziando da una normale esercitazione sulle tipologie e sulle tracce dell’Esame di Stato, l'insegnante potrebbe ideare un project work da inserire nel percorso di Alternanza con l'obiettivo di orientamento culturale e riflessivo per approfondire le dinamiche del lavoro, le sue trasformazioni storiche, materiali e sociali, anche coinvolgendo esperti esterni che provengano dal mondo delle professioni, dal sindacato, dal terzo settore.