Quando si discorre d'implicazioni leopardiane, se ne possono analiticamente distinguere di tre tipi. Anzitutto, correzioni che rinviano ad altri passi del medesimo componimento, siano questi contigui o anche distanti, largo essendo l'ambito del compenso che si esercita entro una stessa unità. In secondo luogo, correzioni che rinviano a passi dell'autore fuori del componimento presente, o perché attestino uno schema affine di rifacimento, o perché vi risulti preparato, secondo i casi, il punto di partenza o il punto d'arrivo. Infine, correzioni che rinviano, tanto per l'eliminazione, anche qui, quanto per l'acquisto, a luoghi esorbitanti dall'opera dell'autore, cioè a sue abitudini culturali, a sue letture immanenti alla coscienza. Gianfranco Contini, Implicazioni leopardiane, in Varianti e altra linguistica, (Torino, Einaudi, 1979) continuaLo studio delle forme letterarie si avvale tradizionalmente di manuali e antologie da cui tuttavia non si percepisce come la tradizione poetica si sia sviluppata attraverso la trasmissione del testo scritto, avvenuta in condizioni difficili e presso il pubblico ristretto delle élites intellettuali e aristocratiche.

Il percorso Dal Manoscritto al Capolavoro intende proporre una serie di testi poetici e narrativi attraverso tre nuclei principali che si distinguono per i livelli di difficoltà e che dal Novecento (Saba, Eco, il romanzo giallo) scendono a ritroso nel tempo fino alle novelle di Boccaccio e alla poesia di Cavalcanti, attraversando il territorio della fiaba, il mondo fantastico dell'Ariosto, il Romanticismo di Leopardi e Manzoni.