Le origini dell'Occidente medievale

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Secondo una convenzione ormai comunemente accettata, il periodo storico che si definisce «Medioevo» va dal 476 (deposizione dell’ultimo imperatore romano) al 1492 (scoperta dell’America). Anche se gli storici tendono oggi a retrocedere di molto queste date, individuando la dissoluzione della civiltà antica già nel IV secolo d.C. e il tramonto del Medioevo alla metà del Trecento, noi ci atterremo alla scansione tradizionale, suddividendo gli oltre mille anni da essa coperti in tre fasi: quella barbarica (V-VIII secolo), quella feudale (IX-XI secolo) e quella borghese-comunale (XII-XIV secolo). Le prime due fasi costituiscono il cosiddetto Alto Medioevo, la terza il Basso Medioevo. La prima parte dell’Alto Medioevo è caratterizzata dallo spopolamento delle città, dalla rarefazione degli scambi commerciali e dalla crisi delle istituzioni pubbliche. Contemporaneamente, però, si avvia un processo di «romanizzazione» e cristianizzazione delle popolazioni barbariche, premessa essenziale per la successiva ripresa della civiltà europea. Dopo un lungo periodo di disordine e di anarchia, durante il quale l’unica autorità stabilmente costituita era rimasta quella della Chiesa, nel corso del IX secolo si afferma l’Impero carolingio, e con esso un nuovo ordine basato sul fenomeno del feudalesimo: il sovrano premia i propri compagni d’arme e i propri sostenitori con l’affidamento vitalizio di terre, che a partire dall’877 (capitolare di Quercy) diventa ereditario. Tale disposizione di legge segna l’inizio di un indebolimento dell’autorità del sovrano nei confronti dei vassalli, che produrrà a lungo andare una prevalenza dei secondi rispetto al primo, con una conseguente situazione di caos e di confusione amministrativa. Questa sarà una delle principali cause della crisi del sistema feudale, crisi che si accentuerà nel corso dell’XI secolo in seguito alla rinascita delle città e alla progressiva affermazione di una nuova istituzione (il Comune) e di una nuova classe sociale (la borghesia). Il passaggio dal sistema feudale a quello del Comune borghese non è certo indolore, ma avviene al prezzo di lotte durissime e spesso sanguinose, che si prolungano per tutto il XII secolo. La lotta tra le due grandi istituzioni, Papato e Impero, si realizzò in Italia nel quadro di una complessa situazione economica e politica, all’interno della quale maturarono anche quelle condizioni culturali che portarono allo sviluppo di una letteratura in lingua volgare.