La quinta forma

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A partire dal 1366 e fino alla morte del Petrarca la storia del Canzoniere coincide con l’evoluzione del manoscritto Vat. lat. 3195. La quinta forma, detta «di Giovanni» dal nome del Malpaghini, il copista che eseguí parte del lavoro di trascrizione, segna l’avvio del codice che contiene tutto lo sviluppo finale del Canzoniere. Essa fu anticipata da un lavoro di riordino dei diversi materiali attraverso una quarta e ultima raccolta di riferimento, tra il 1366 e il 1368: contemporaneamente Petrarca si serví del copista Giovanni Malpaghini da Ravenna, cultore anch’egli di studi eruditi e dal poeta considerato discepolo e amico di famiglia, «charum comitem» come scrive in una Seniles (V, 5). Tra gli ultimi mesi del 1366 e i primi dell’anno seguente il Malpaghini ricopiň nel Vat. lat. 3195, dietro le indicazioni di Petrarca, i primi 163 componimenti della forma Chigi a cui si univano i nuovi CLVII e CLVIII; quindi i numeri CLXVI-CLXXVIII e CLXXX-CXC. Nella seconda parte vennero copiati quattordici nuovi componimenti, dal CCCV al CCCXVIII. Questo lavoro poteva dirsi concluso nella primavera del 1367.