Connessioni, perché?

La sfida che abbiamo davanti è quella delle convergenze e delle ibridazioni: superare gli steccati, promuovere un altro e ambizioso orizzonte di senso nel quale si possa “imparare a diventare” in forme e in modi del tutto diversi rispetto a quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Si tratta di un’occasione veramente irripetibile per aggirarsi in quella “architettura della mente didattica” che è il curricolo: non possiamo farcela scappare.

CONNESSIONI è un “laboratorio distribuito” per progettare e modellizzare i percorsi di apprendimento della scuola secondaria di secondo grado, mettendo insieme allestimenti funzionali e versatili, tecnologie analogiche e digitali, metodologie e situazioni didattiche.

L’universo intero è in un bicchiere di vino

La proposta e le ragioni di una scelta

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Che cos’è CONNESSIONI?

CONNESSIONI è un laboratorio che vuole mettere alla prova la capacità degli insegnanti di lavorare in un ambiente fluido e interconnesso, completamente diverso rispetto alla classe tradizionale. Un allestimento pensato per ideare e progettare in modo interdisciplinare ibridando e contaminando i saperi, esplorando la complessità delle conoscenze con l’impiego di metodologie innovative, supporti analogici e tecnologie digitali.

CONNESSIONI è una proposta per realizzare un cambiamento metodologico e sperimentare la versatilità di un ambiente di apprendimento ricco di stimoli e sollecitazioni; per trovare forme nuove di aggregazione tra i concetti fondanti delle discipline e creare legami, filiazioni e appartenenze.

Da questa proposta i docenti possono raccogliere stimoli, idee, suggestioni e sollecitazioni per i percorsi di educazione civica, per la didattica orientativa o anche semplicemente per il piacere della ricerca educativa mettendo in gioco la propria creatività e curiosità intellettuale.

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Le aule disciplinari come “cantieri-laboratorio”

In che modo si può mettere alla prova la capacità progettuale della scuola per ripensare il cambiamento e la trasformazione dello spazio educativo?

Le aule disciplinari si trasformano in laboratori e “cantieri” dell’apprendimento dove costruire e riconfigurare i saperi e in cui l’allestimento è funzionale alle dinamiche del processo formativo. È un’idea, questa, che ha molto a che fare con il concetto di ecosistema: gli ambienti sono pensati come “laboratori distribuiti” per co-progettare il processo formativo, rileggere la complessità, esercitare il pensiero sistemico.

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La sfida dei saperi del XXI secolo

Nella scuola abbiamo bisogno di attivare i saperi ad un più alto livello di complessità e di rappresentazione. La complessità è, in questo senso, la categoria che meglio di altre ha evidenziato la “crisi dei concetti chiusi e chiari” affermandosi come cornice regolativa dei saperi contemporanei. Il paradigma della complessità dà forma alla natura reticolare dei saperi, ne intercetta le rifrazioni concettuali e delinea le infinite“connessioni” che si possono stabilire tra le conoscenze.

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Strumenti analogici e tecnologie digitali

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Il curricolo come “architettura” della mente didattica

Serve un nuovo discorso sul metodo che recuperi la complessità dei saperi, il ruolo delle metodologie, il supporto delle tecnologie.

Il dispositivo da ripensare è il curricolo, che rappresenta il filo conduttore di questo bisogno di unitarietà del metodo educativo.

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Un sistema “integrato” di competenze

Ambienti per connettere saperi e competenze

Come si costruiscono le connessioni?

Come sono fatti i saperi del XXI secolo?

La crescita e lo sviluppo

Come sono fatti i saperi del XXI secolo?

La dimensione epistemologica

Come sono fatti i saperi del XXI secolo?

La percorribilità sociale

Come sono fatti i saperi del XXI secolo?

La componente metariflessiva

Il problema

I problemi essenziali sono complessi, e quelli globali sono sempre più essenziali

I concetti fondanti

Mettere in relazione i concetti fondanti con le competenze obiettivo

Il format

Utilizzare un format per la progettazione e lo svolgimento del percorso

Il setting didattico

Attività e metodologie, strumenti analogici e tecnologie digitali

Curricolo integrato

Individuare ciò che è rilevante

La rilevanza è il criterio che permette di esplicitare gli oggetti e le strutture della disciplina, ma anche dei suoi metodi di indagine, delle procedure, dei linguaggi. Individuare ciò che è rilevante è diverso da essenzializzare, che invece potrebbe indurre a pensare ad uno sfoltimento e a una riduzione delle conoscenze. Applicare un criterio di rilevanza significa soprattutto comprendere lo statuto dei saperi e implica, di conseguenza, una riorganizzazione qualitativa delle conoscenze e delle competenze.

Serve a individuare e definire che cosa insegnare.

Problematizzare

La prevalenza delle programmazioni didattiche disciplinari è costituita da un elenco di contenuti (informazioni, nozioni) e di obiettivi che non tengono conto di situazioni operative né di contesti reali. Lavorare su “fenomeni”, casi di studio e situazioni-problema è un modo per rendere efficace ed interessante i processi di apprendimento.

Serve a individuare i contesti funzionali all’apprendimento significativo in cui collocare gli elementi essenziali e rilevanti.

Storicizzare

Permette di leggere i saperi in modo non dogmatico, ma evolutivo e genealogico. Apre la strada all’idea che i saperi sono il risultato di un pensiero critico e di una conoscenza “in divenire”.

Serve a posizionare e comprendere i contenuti nelle loro coordinate spazio-temporali.

Ibridare

Prima ancora di essere una caratteristica del curricolo, l’ibridazione caratterizza i saperi in quanto contenitori interconnessi e in continua evoluzione e trasformazione.

Serve a pensare le conoscenze e le competenze come luoghi di “confine” e di attraversamento.

Rendere i saperi percorribili

Fondamentale per una didattica orientativa, la percorribilità serve a fornire l’orizzonte di senso di quello che si impara; ad integrare conoscenze e competenze evitando una loro perenne contrapposizione e concorrenza.

Serve a imparare in funzione di un apprendimento autentico e significativo, collegato e trasferibile in contesti diversi da quello della scuola.

Multi-, Inter- e Trans- disciplinarità

Disciplinarità

Consiste nella netta separazione di campi disciplinari strutturati che si articolano in modo indipendente l’uno dall’altro.

Multidisciplinarità

La multidisciplinarità concerne lo studio di un argomento da parte di più discipline. Quello che avviene in questo caso è più una giustapposizione di saperi disciplinari che però non si integrano. È un modo lavorare in parallelo che tuttavia non prevede una sintesi integrativa. Ad esempio, un dipinto di Piero della Francesca può essere studiato attraverso la storia dell’arte ma anche della chimica dei colori, della geometria, della storia dei conflitti religiosi, della storia dell’Europa, della letteratura. Benché vi sia un apporto delle varie discipline ad un determinato argomento, i saperi restano separati nell’ambito di uno specifico dominio disciplinare.

Interdisciplinarità

L’interdisciplinarità riguarda il trasferimento e la rifunzionalizzazione di metodi da una disciplina all’altra. In alcuni casi il lavoro interdisciplinare avviene a livello epistemologico, ad esempio quando il trasferimento dei metodi della logica formale nel campo del diritto produce interessanti analisi nell’epistemologia del diritto; oppure quando è in grado di “generare” nuove discipline, come nei rapporti tra la linguistica e la psicologia, o tra la biologia e l'antropologia.

Transdisciplinarità

La transdisciplinarità riguarda la complessità e i molteplici livelli che compongono i fenomeni che hanno una configurazione sistemica e un impatto globale (il cambiamento climatico, le pandemie, la geopolitica, l’economia circolare, ecc.). L’approccio transdisciplinare presuppone e implica necessariamente la conoscenza disciplinare ma al tempo stesso mira alla comprensione del mondo presente e all’unità della conoscenza.

Cultura umanistica e tecnico-scientifica

La Mappa delle Connessioni

ANTROPOCENE. Il catalogo è questo

Qual è la narrazione che si potrebbe fare attorno e sull’Antropocene? Quale racconto e da quale punto di osservazione si può avviare lo storytelling di un fenomeno così complesso e ricco di diramazioni?

Bruno Ciari, Le nuove tecniche didattiche, Roma, Editori Riuniti, 1961, p. 148

Un curricolo per innovare la scuola

Il documento dell’UNESCO Reimagining Our Futures Together delinea la “scuola del futuro” all’insegna di un nuovo contratto sociale per l’educazione. Quali prospettive si aprono, nel lungo periodo, per la scuola italiana? In che modo quella visione si può trasferire nel nostro sistema scolastico?.

Learning to Become rappresenta una novità assoluta nel panorama della scuola italiana ed è molte cose insieme: è un’idea del curricolo che guarda agli scenari globali dell’istruzione; è un’architettura della mente didattica pensata come un ambiente di co-progettazione dove allenare le convergenze interdisciplinari, la complessità e il pensiero sistemico. Ma soprattutto è uno spazio, un’esperienza, un immaginario fatto di luoghi e di snodi per ripensare la scuola; di crocevia e di contesti per rielaborare l’orizzonte di senso del processo formativo. Strutturato attorno a sette “visioni” e altrettante aree di interesse, il cuore pulsante di Learning to Become risiede nell’intelligenza combinatoria delle “meccaniche” dell’apprendimento, che sono le chiavi di lettura con cui si possono ripensare i saperi e le loro connessioni.

Didattica orientativa

Strumenti e Risorse

  • Mostra tutti
  • Agenda 2030
  • Antropocene
  • Arte
  • Clima
  • Complessità
  • Covid
  • Economia
  • Filosofia
  • Geografia
  • Humanities
  • Indire
  • Migrazioni
  • Modelli
  • Primaria
  • Secondaria
  • Sostenibilità
  • STEAM
  • Tecnologia
  • Video

Learning to Become

L’innovazione curricolare nella rete di Avanguardie Educative

Italo Calvino e l’Antropocene

Un video di Serenella Iovino

Learning to Become

Un Kit didattico per entrare subito in azione

Cantiere Umanistico dell’Antropocene

Università di Pisa

Comprensivo IV - Chieri

Identità e senso di appartenenza. Un modulo di didattica orientativa

Phenomenon Based Learning

Un percorso con la lezione fenomenica

PATHS

A Philosophical Approach to THinking Skills

Civilization

La mostra fotografica ai Musei San Domenico di Forlì

Systemic Relational Insights

A new hybrid intelligence approach to make sense of complex problems

Benvenuti nell’Antropocene

Libro e podcasting

Abitare il Paese

Architetture, comunità educanti, progetti per il futuro

Il Covid-19 nel cinema

Dal film Contagion

La mappa che cambiò l’epidemiologia

John Snow e l’epidemia di colera nella Londra vittoriana

Leggere le Migrazioni

Il fenomeno, i libri e un percorso didattico

Water Day

Dalla serie "La scuola è ..." di DeaScuola

ASVIS Lab

Un viaggio attraverso obiettivi di sviluppo sostenibile

La lezione come “spy story”

Il design didattico dell’Antropocene

Finanza per lo sviluppo sostenibile

Un tema strategico per l’Agenda 2030

Climate fiction

La letteratura del cambiamento climatico

Che cosa sono i saperi

I saperi e il curricolo integrato

Antropocene

Il percorso Learning to Become del Liceo Classico Beccaria di Milano

GreenComp

Quadro europeo delle competenze in materia di sostenibilità

Collega-Menti

Il programma del Festival che incrocia i saperi

L’antropocene e noi

Per una didattica della storia ambientale

Officina dell’anatomia

Ovvero dell’Osservazione

Complessità e Formazione

Nell’ambito del programma SICENEA

Leopardi

Ovvero dell’Antropocene

Sostenibilità

Come si costruisce un percorso didattico

Earth Day

Dalla serie "La scuola è ..." di DeaScuola

Antologia della Complessità

Letteratura e pensiero sistemico

Piero della Francesca

Ovvero della Prospettiva

Immunità

Ovvero dei Fenomeni

WANE. We Are NAture

Biodiversità e Sostenibilità

Romanzi-Mondo

Ovvero dell’Appartenenza

Mediterraneo

Ovvero delle Migrazioni

Abitare il mondo in modo nuovo

Dalla serie "La scuola è ..." di DeaScuola

KIT didattico

Il Kit per la scuola primaria dell’ASVIS

STEAMulate Your School

Toolkit con 20 Atelier Digitali dagli 11 ai 16 anni

Come ti racconto il Medioevo

Educazione letteraria nella Secondaria di Primo grado

Anche io insegno

La piattaforma di Parole O_Stili

NATIVI - NArratori di TerritorI VIcini

Touring Club Italiano e Associazione Italiana Insegnanti di Geografia

Serra idroponica a scuola

Un’esperienza INDIRE

Ex Machina

Lavorare con il pantografo e altre macchine del Rinascimento

Il cambiamento climatico nella scuola primaria

Un’esperienza didattica in una classe quinta

Economia per tutti

Il quaderno della Banca d’Italia per gli studenti della secondaria di 2° grado

Economia per tutti

Il programma della Banca d’Italia per i docenti della secondaria di 2° grado

Comunità rinnovabili

Il rapporto 2023 di Legambiente

Fondazione per la Sostenibilità Digitale

Digital Sustainability Index: come si misura in Italia la sostenibilità digitale?

Bruno Ciari

Boccaccio e Certaldo, tra connessioni e didattica orientativa

Obiettivo: Spreco Zero

Il 5 febbraio è la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare

Alle origini dell’immigrazione

RaiStoria per la giornata delle Migrazioni e dell’Accoglienza

Sviluppo e Sostenibilità

Un decalogo di temi e azioni

Rapporto GreenItaly 2022

Il Rapporto GreenItaly realizzato da Fondazione Symbola e UnionCamere

Symbola

Fondazione per le Qualità italiane

Go Goals Agenda 2030

Giocare agli obiettivi dell’Agenda 2030

Museum of Anthropocene Technology

Una collezione e un laboratorio scientifico

Libri e cambiamento climatico

Video