Il curricolo Learning to Become
Il curricolo Learning to Become è organizzato attorno a sette aree che comprendono la dimensione metodologica, didattica e organizzativa della scuola, secondo una visione sistemica e trasversale.
Accanto a questa combinazione di elementi vi sono poi le meccaniche dell’apprendimento, che agiscono come vere e proprie competenze per orientare, come dispositivi e punti di vista
per trasformare la didattica, agendo direttamente sulle materie d’insegnamento, e per affrontare un nuovo discorso sul metodo educativo.
Le aree del curricolo Learning to Become
Il pensiero ecologico, lo sviluppo sostenibile
Focus: Andare oltre l’orizzonte occidentale
Orizzonte di senso: Riconfigurare criticamente il rapporto tra educazione e umanesimo
Il primo passaggio del quadro di riferimento Learning to Become, rappresenta la cornice di senso e la piattaforma di tutto l’impianto curricolare.
Un orizzonte culturale che raccoglie le istanze del pianeta e della società complessa e la traduce in chiavi di lettura, attraverso un’operazione di design didattico secondo un approccio integrato, ibrido,
convergente, interdisciplinare. In questa sezione del curricolo si sottolinea l’urgenza di una coscienza ecologica che sappia trasformarsi in un obiettivo del processo formativo,
in una consapevolezza necessaria per comprendere la complessità e i delicati equilibri dell’ecosistema.
Le aree del curricolo Learning to Become
Ibridazioni e convergenze tra le discipline del curricolo
Focus: Ridisegnare il quadro delle conoscenze e dei saperi
Orizzonte di senso: Dissolvere i confini tra le scienze naturali e le scienze umane
È l’ambito dei saperi e di un approccio interdisciplinare alle conoscenze e alle competenze. Alle Humanities, alle scienze integrate, alle discipline STEAM. Per ridisegnare il quadro delle conoscenze e dei saperi è necessario
un approccio multifocale che vada oltre la compartimentazione delle discipline.
Quali sono le nuove domande di apprendimento? Quale la rilevanza qualitativa dei
significati? In che senso si deve procedere per rendere essenziale il curricolo?
Le aree del curricolo Learning to Become
Tempi, spazi e ambienti di apprendimento della comunità educativa
Focus: L’agire non è “detenuto” o “esercitato”, ma emerge come effetto delle relazioni umane
Orizzonte di senso: Insegnare un agire relazionale
Il modello della comunità educativa svolge senza dubbio un ruolo forte come universo socialmente connotato e come contesto finalizzato alla formazione, alla costruzione dell’identità, alla condivisione di saperi.
Una scuola Learning to Become è il luogo della ricostruzione del legame sociale, perché la comunità scolastica appartiene di fatto alla classe dei “mondi vitali” e rappresenta il passaggio fondamentale per la creazione di collettività più vaste.
Si tratta di un ecosistema formativo capace di comprendere le risorse e i soggetti che possono contribuire a consolidare la scuola come snodo e crocevia di educazione,
formazione e ricerca, a fianco di università, mondo del lavoro, terzo settore.
Le aree del curricolo Learning to Become
Le relazioni umane nella comunità educativa
Focus: Pensare un mondo sistemico e aperto a ciò che è "altro da sé"
Orizzonte di senso: Riposizionare l’idea di sviluppo all’interno di una comunità educativa di relazioni umane
Nella comunità educativa della scuola l’agire non è detenuto o esercitato, ma emerge come effetto delle relazioni umane.
Le attività didattiche che vi si richiamano sono improntate alla cooperazione; le dinamiche interpersonali e intergenerazionali si fondano sulla socializzazione e sulla collaborazione;
il complesso della vita scolastica è finalizzato allo sviluppo di forme e modalità partecipative autonome e responsabili.
L’idea di un ecosistema formativo integrato con il territorio locale e allargato nella dimensione transnazionale tiene assieme una serie variegata e articolata di attori e soggetti istituzionali.
Le aree del curricolo Learning to Become
Il territorio, il lavoro, la dimensione internazionale
Focus: Stare con i problemi del mondo attraverso una pedagogia dell’apprendimento situato
Orizzonte di senso: Imparare a stare con il mondo
La scuola del XXI secolo si presenta come un sistema aperto alla pluralità dei fenomeni e dei contesti.
Tra questi, il territorio e il mondo del lavoro rappresentano due realtà
fondamentali strettamente connesse tra loro e in grado di offrire ai sistemi di istruzione gli strumenti per leggere la trasformazione delle dinamiche sociali e gli orizzonti dello sviluppo economico.
Da questo perimetro – che sta oltre la scuola ma che confina direttamente con il vissuto dei giovani (il contesto familiare e sociale, il paesaggio ambientale e culturale)
e con le loro aspettative (il mondo del lavoro e delle professioni) – provengono spinte e sollecitazioni dotate di un importante valore orientativo e generativo..
Le aree del curricolo Learning to Become
L’appartenenza ai destini del mondo
Focus: Valorizzare la molteplicità e l’interconnessione delle conoscenze, delle pratiche e delle tecnologie
Orizzonte di senso: Ridistribuire l’istruzione attraverso un nuovo cosmopolitismo
L’interconnessione del mondo – dentro una rete globale di conoscenze, di competenze e di comportamenti – auspica la capacità di imparare non soltanto all’interno di una convivenza pacifica e ordinaria dei rapporti umani.
Il nuovo umanesimo planetario del XXI secolo non coincide solo con una vocazione internazionale dei sistemi educativi, ma viene riletto come la capacità di collocarsi in un perimetro di
interrelazioni complesse e sistemiche – tra locale e globale – che sappiano guardare oltre la scuola, al destino comune del pianeta e dell’umanità.
Le aree del curricolo Learning to Become
La cura e la consapevolezza
Focus: Partecipare in modo collaborativo alla crescita reciproca di tutti
Orizzonte di senso: Recuperare collettivamente un’etica del Pianeta
Lo scenario di un pianeta devastato dalla pandemia riconfigura la necessità di scelte comportamentali. Parlare di sostenibilità dell’uomo e di sostenibilità del pianeta significa parlare della stessa cosa.
La dimensione della cura – non soltanto della cura di sé, ma soprattutto della cura di ciò che è altro da sé – diventa una cifra fondamentale della progettualità della scuola.
Le pratiche e le politiche della cura richiedono lo sviluppo di una diversa consapevolezza nei confronti della vita, per agire sulla realtà e creare nuovo valore sociale ed economico.
Le meccaniche dell’apprendimento
Orizzonte di senso
Focus: Il sensemaking dell’apprendimento, il valore dell’insegnamento
Strategie di azione: Progettare la sfida della conoscenza. Indicare la percorribilità dei saperi. Individuare le cornici di riferimento.
Saper porre i problemi. Condividere. Leggere la complessità
Quanto più la conoscenza dei contenuti su un determinato argomento evolve rapidamente, tanto maggiore è l’esigenza per gli alunni di comprendere non soltanto
le nozioni e le definizioni di una disciplina, quanto invece i suoi fondamenti concettuali e metodologici.
Le informazioni e le conoscenze si presentano non sempre come dati di fatto ma vanno costruiti e predisposti come situazioni problematiche. In quest’ottica diventa fondamentale saper impostare e innescare
il problema che si intende affrontare durante la lezione.
L’orizzonte di senso consiste nell’affidare alla conoscenza e ai processi di apprendimento una funzione problematica dotata di senso, in modo da connettere e ancorare i saperi alla realtà del mondo.
Per lavorare in classe:
- Adattare i contenuti dei saperi a contesti e aspetti delle problematiche reali e concrete; mappare e disegnare la percorribilità delle conoscenze.
- Fornire indicazioni sulla rilevanza orientativa di un percorso didattico.
-
- Indicare situazioni operative in cui applicare e trasferire le conoscenze e le competenze in forme e modi diversi rispetto alle soluzioni tipiche di un apprendimento trasmissivo.
- Lavorare sui contenuti come se fossero casi di studio da riconvertire e attualizzare.
- Il caso del ragazzo selvaggio dell’Aveyron.
Le meccaniche dell’apprendimento
Design del mondo
Focus: La conoscenza come forma e rappresentazione del mondo
Strategie di azione: Setacciare, ordinare e razionalizzare. Concettualizzare. Documentare. Decostruire i significati.
Ricostruire i contenuti. Lavorare per progetti. Elaborare mappe e infografiche
Saper progettare e organizzare la vastità e la qualità delle conoscenze e delle informazioni che oggi abbiamo a portata di mano – utilizzando non solo i libri di testo – è senza dubbio una modalità di
lavoro molto interessante per rendere l’apprendimento un processo di riconfigurazione delle cose che si imparano a scuola.
Ancorandosi alla realtà dei fenomeni, i saperi costruttivi, le tecniche e le discipline poietiche hanno incarnato, meglio di altre materie, la capacità di
rappresentare e organizzare il design del mondo.
Pensare in modo progettuale per setacciare, smontare e riorganizzare, riordinare e concettualizzare i contenuti, tanto che ci si occupi della rivoluzione industriale quanto delle funzioni della geometria analitica,
significa adattare le discipline alle configurazioni della nostra esperienza. Significa trasferire la conoscenza sul piano delle rappresentazioni interoperabili per imparare a gestire le cose che si stanno imparando,
dando loro una forma mentale e grafica, una razionalizzazione, uno schema, una successione, una connessione.
Per lavorare in classe:
- Tutti gli stati, tutti e’ dominii (N.Machiavelli, De principatibus). L’organizzazione dilemmatica dell’universo politico.
- Gli "alberi" enciclopedici, le arti della memoria e le "reti" della conoscenza.
- Mappe, carte geografiche, data visualization con le tecnologie digitali. J. Brotton, La storia del mondo in docici mappe. Harry Beck e la mapppa della metropolitana di Londra
- Gerarchie, tassonomie, elenchi, liste e ipotiposi. L’ordinamento morale nella Commedia di Dante. La tavola periodica degli elementi. La classificazione di Linneo.
L’Ulysses di Joyce e lo schema-Linati. La Biblioteca di Babele di Borges. La vertigine della lista di Umberto Eco e l’arte di fare un elenco.
- Il catalogo delle navi nel secondo libro dell’Iliade.
Le meccaniche dell’apprendimento
Prospettive
Focus: Da che parte si guarda il mondo?
Strategie di azione: Cambiare il punto di osservazione. Discussione di gruppo. Lavorare in gruppo. Collocare; Direzionare;
Rovesciare la prospettiva del problema. Giochi di ruolo. Scenari simulati. Problem solving.
Alcuni saperi hanno bisogno che l’occhio dell’osservatore si ponga ad una certa distanza per poter cogliere il senso delle cose, il significato nascosto, il segreto delle tecniche.
Saper guardare nella giusta maniera non significa tanto dare subito delle risposte, ma equivale a fare le domande giuste. Non "Cosa sono le guerre di Indipendenza?", ma "Cosa significa, oggi, essere indipendenti?"
La meccanica della prospettiva consente - nel curricolo e in funzione orientativa - uno sguardo transdisciplinare sui diversi livelli di realtà
e permette di osservare che non esiste un unico piano interpretativo dei fatti, delle informazioni, della conoscenza e dell’esperienza umana.
Lo sguardo prospettico aiuta a ricomporre l’unità di un problema scientifico, a cogliere le parti che lo costituiscono, a individuarne il baricentro, la causa scatenante,
le deflagrazioni verso l’esterno, le diramazioni storiche, la provenienza, gli sviluppi generativi.
Per lavorare in classe:
- La riprova del nove, i procedimenti inversi e i modi per dimostrare il Teorema di Pitagora come esempi di cambiamento di prospettiva.
- Il teatro nel teatro di Shakespeare e Pirandello; la cornice del Decameron e il racconto nel racconto.
- Il punto di vista della folla nella letteratura del Naturalismo: Zola, Germinale; Verga, Libertà; Florestano Vancini, Bronte.
- Il punto di vista della committenza e quello dell’iconografia in un’opera d’arte.
- E. Panofsky, La prospettiva come forma simbolica.
Le meccaniche dell’apprendimento
Connettere i punti
Focus: Le connessioni, gli agganci, la genealogia della realtà in cui viviamo.
Strategie di azione: Connettere i concetti, i problemi e i fenomeni; Costruire percorsi; Tinkering;
Misurare le distanze tra i problemi; Disporre; Collegare; Lavorare sulla complessità e sulle competenze di pensiero sistemico.
Le informazioni di cui disponiamo sono quasi sempre scollegate e l’unitarietà del sapere è un processo di ricostruzione artificiale che avviene in molti modi.
Il più comune è quello del libro di testo: i manuali scolastici sono in questo fondamentali per restituire unità, coerenza e coesione ad un sapere frammentato, separato – spesso sganciato da una realtà operativa e dal design del mondo.
Le connessioni sono un campo d’azione per sperimentare la trasversalità dei saperi, la loro natura reticolare e interdisciplinare, il loro esito narrativo.
Cultura umanistica e cultura tecnico-scientifica sono un buon punto di partenza per effettuare connessioni. Su questo c’è pure un documento ministeriale di qualche
anno fa che spiega molte cose su quello che nella scuola è già a disposizione degli insegnanti, come idea e come proposta di lavoro.
Lo trovate a questo link.
Per lavorare in classe:
- Piero della Francesca, Il ciclo di affreschi della Vera Croce.
- Connettere le opere che fanno un movimento letterario Esempio: Quali opere hanno contribuito a generare il Romanticismo?
- Fare didattica con le infografiche e con gli schemi. Esempio: quali sono i luoghi geografici attraverso i quali si è ricostruito il cammino di Homo Sapiens.
- Entanglement vs. Separabilità dei fenomeni fisici.
- Le varianti in un sistema. In che modo la filologia spiega le connessioni nel sistema testo? Il caso di studio di A Silvia di Giacomo Leopardi.
- Geografia, geopolitica e Antropocene
Le meccaniche dell’apprendimento
Adattabilità
Focus: Più che flessibili, è meglio essere versatili.
Strategie di azione: Assemblare. Attualizzare. Tradurre. Contaminare. Riadattare contenuti e attività. Modificare. Mettere in evidenza.
La capacità di sapersi adattare alle situazioni è una straordinaria competenza per la vita: la ritroviamo in numerosi repertori, ma - prima ancora - è soprattutto una caratteristica della scuola e
del lavoro docente. Praticare l’adattabilità come categoria e componente del processo formativo, non solo per orientare, significa esplorare le diverse sfaccettature che la compongono: il paradigma della trasformazione,
il polimorfismo, l’evoluzione e la mutazione (sociale, economica, biologica) che ritroviamo nei contenuti curricolari e negli obiettivi trasversali della scuola.
Per lavorare in classe:
- Come adattano e riadattano gli scrittori: le riscritture, gli adattamenti, le antologie e le traduzioni (Aldo Busi e il Decameron; Calvino e l’Ariosto; l’antologia Americana.
- Adattamenti teatrali e sceneggiature di testi letterari, opere d’arte, invenzioni tecnologiche,discussioni filosofiche e scientifiche.
- In che modo i virus si adattano all’uomo? Il caso letterario di Spillover.
- La storia della scienza e della tecnica come evoluzione e adattamento.
Le meccaniche dell’apprendimento
Linguaggi
Focus: Vocabolari per il ventunesimo secolo, palestre di comunicazione globale
Strategie di azione: Leggere. Scrivere. Digitare testi. Linguaggi visivi. Linguaggi musicali.
Cinematografia. Coding. Intelligenza Artificiale
Qual è il lessico di cui abbiamo bisogno per i molti linguaggi del XXI secolo? Può ancora essere sufficiente limitarsi alla sola competenza alfabetica funzionale,
senza avere nessuna conoscenza del linguaggio della comunicazione politica, delle lingue speciali, delle lingue antiche o del coding? E ancora: la scienza, da Galilei in avanti, non si pone forse anche
il senso e il problema di un linguaggio divulgativo e riepilogativo?
Lettura, scrittura, storytelling, laboratori di scrittura creativa, lettura ad alta voce ma anche costruzione di repertori, di dizionari analogici, di vocabolari speciali,
di riflessione accurata e costante sui testi letterari, sul linguaggio specifico e specialistico delle discipline. Tutti questi elementi rappresentano occasioni per coltivare ed
arricchire la competence linguistica delle alunne e degli alunni che frequentano la scuola italiana, il bagaglio lessicale di ciascuno di loro, il loro grado di comprensione
e di interlocuzione con le voci e le forme del mondo.
Per lavorare in classe:
- Laboratori di scrittura creativa: Italian Writing Teachers.
- Argomentare con il Debate e i laboratori di Public Speaking.
- Il lessico dei Greci e dei Romani attraverso l’Intelligenza Artificiale.
- La narrativa non-fiction e le discipline STEM.
- Il coding e i linguaggi di programmazione.
Le meccaniche dell’apprendimento
Esplorazioni
Focus: Le carte geografiche della conoscenza e l’arte di fare lo zaino
Strategie di azione: Ricercare. Prendere nota. Osservare da lontano. Osservare da vicino.
Mappare contenuti. Misurare e valutare.
Come fare ricerca? Come imparare a muoversi nella conoscenza non senza zaino, ma con lo zaino pieno degli strumenti giusti? Le metodologie attive e costruttiviste sono pensate sempre
come percorsi di esplorazione basati su progetti e ricerche.
Il territorio delle esplorazioni è una geografia orizzontale, uno spazio indistinto della vastità in cui è tuttavia possibile tracciare linee, disegnare intersezioni, progettare percorsi, intraprendere viaggi, sondare territori.
È forse per questo che una materia spesso sottovalutata come la geografia assume una funzione di guida e di organizzatore concettuale nel ricco e complesso gioco della costruzione
degli itinerari, il terreno di gioco di tutta quella topografia dell’apprendimento che consente di abitare la complessità e di collocare l’immaginazione in uno spazio fisico e mentale, biologico e culturale.
Per lavorare in classe:
- Mappe genetiche: DNA e dintorni.
- La cartografia dell’invisibile: esplorare l’inquinamento dei fiumi e lo stato del territorio con le tecnologie GIS (ArcGis online)
- La geografia letteraria e i luoghi degli scrittori.
- La mappa della metropolitana di Londra.
- La lezione fenomenica come dispositivo per costruire esplorazioni cognitive.
- Ambienti e luoghi geografici nella storiografia di Fernand Braudel.