Connessioni, perché?

La sfida che abbiamo davanti è quella delle convergenze e delle ibridazioni: superare gli steccati, promuovere un altro e ambizioso orizzonte di senso nel quale si possa “imparare a diventare” in forme e in modi del tutto diversi rispetto a quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Si tratta di un’occasione veramente irripetibile per aggirarsi in quella “architettura della mente didattica” che è il curricolo: non possiamo farcela scappare.

CONNESSIONI è un “laboratorio distribuito” per progettare e modellizzare i percorsi di apprendimento della scuola secondaria di secondo grado, mettendo insieme allestimenti funzionali e versatili, tecnologie analogiche e digitali, metodologie e situazioni didattiche.

L’universo intero è in un bicchiere di vino

La Mappa delle Connessioni

La proposta e le ragioni di una scelta

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Che cos’è CONNESSIONI?

CONNESSIONI è un laboratorio che vuole mettere alla prova la capacità degli insegnanti di lavorare in un ambiente fluido e interconnesso, completamente diverso rispetto alla classe tradizionale. Un allestimento pensato per ideare e progettare in modo interdisciplinare ibridando e contaminando i saperi, esplorando la complessità delle conoscenze con l’impiego di metodologie innovative, supporti analogici e tecnologie digitali.

CONNESSIONI è una proposta per realizzare un cambiamento metodologico e sperimentare la versatilità di un ambiente di apprendimento ricco di stimoli e sollecitazioni; per trovare forme nuove di aggregazione tra i concetti fondanti delle discipline e creare legami, filiazioni e appartenenze.

Da questa proposta i docenti possono raccogliere stimoli, idee, suggestioni e sollecitazioni per i percorsi di educazione civica, per la didattica orientativa o anche semplicemente per il piacere della ricerca educativa mettendo in gioco la propria creatività e curiosità intellettuale.

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Le aule disciplinari come “cantieri-laboratorio”

In che modo si può mettere alla prova la capacità progettuale della scuola per ripensare il cambiamento e la trasformazione dello spazio educativo?

Le aule disciplinari si trasformano in laboratori e “cantieri” dell’apprendimento dove costruire e riconfigurare i saperi e in cui l’allestimento è funzionale alle dinamiche del processo formativo. È un’idea, questa, che ha molto a che fare con il concetto di ecosistema: gli ambienti sono pensati come “laboratori distribuiti” per co-progettare il processo formativo, rileggere la complessità, esercitare il pensiero sistemico.

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La sfida dei saperi del XXI secolo

Nella scuola abbiamo bisogno di attivare i saperi ad un più alto livello di complessità e di rappresentazione. La complessità è, in questo senso, la categoria che meglio di altre ha evidenziato la “crisi dei concetti chiusi e chiari” affermandosi come cornice regolativa dei saperi contemporanei. Il paradigma della complessità dà forma alla natura reticolare dei saperi, ne intercetta le rifrazioni concettuali e delinea le infinite“connessioni” che si possono stabilire tra le conoscenze.

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Strumenti analogici e tecnologie digitali

5

Il curricolo come “architettura” della mente didattica

Serve un nuovo discorso sul metodo che recuperi la complessità dei saperi, il ruolo delle metodologie, il supporto delle tecnologie.

Il dispositivo da ripensare è il curricolo, che rappresenta il filo conduttore di questo bisogno di unitarietà del metodo educativo.

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Un sistema “integrato” di competenze

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Connessioni per orientare la dimensione relazionale

Ambienti per connettere saperi e competenze

Come si costruiscono le connessioni?

Come sono fatti i saperi del XXI secolo?

La crescita e lo sviluppo

Come sono fatti i saperi del XXI secolo?

La dimensione epistemologica

Come sono fatti i saperi del XXI secolo?

La percorribilità sociale

Come sono fatti i saperi del XXI secolo?

La componente metariflessiva

Il problema

I problemi essenziali sono complessi, e quelli globali sono sempre più essenziali

I concetti fondanti

Mettere in relazione i concetti fondanti con le competenze obiettivo

Il format

Utilizzare un format per la progettazione e lo svolgimento del percorso

Il setting didattico

Attività e metodologie, strumenti analogici e tecnologie digitali

Curricolo integrato

Individuare ciò che è rilevante

La rilevanza è il criterio che permette di esplicitare gli oggetti e le strutture della disciplina, ma anche dei suoi metodi di indagine, delle procedure, dei linguaggi. Individuare ciò che è rilevante è diverso da essenzializzare, che invece potrebbe indurre a pensare ad uno sfoltimento e a una riduzione delle conoscenze. Applicare un criterio di rilevanza significa soprattutto comprendere lo statuto dei saperi e implica, di conseguenza, una riorganizzazione qualitativa delle conoscenze e delle competenze.

Serve a individuare e definire che cosa insegnare.

Problematizzare

La prevalenza delle programmazioni didattiche disciplinari è costituita da un elenco di contenuti (informazioni, nozioni) e di obiettivi che non tengono conto di situazioni operative né di contesti reali. Lavorare su “fenomeni”, casi di studio e situazioni-problema è un modo per rendere efficace ed interessante i processi di apprendimento.

Serve a individuare i contesti funzionali all’apprendimento significativo in cui collocare gli elementi essenziali e rilevanti.

Storicizzare

Permette di leggere i saperi in modo non dogmatico, ma evolutivo e genealogico. Apre la strada all’idea che i saperi sono il risultato di un pensiero critico e di una conoscenza “in divenire”.

Serve a posizionare e comprendere i contenuti nelle loro coordinate spazio-temporali.

Ibridare

Prima ancora di essere una caratteristica del curricolo, l’ibridazione caratterizza i saperi in quanto contenitori interconnessi e in continua evoluzione e trasformazione.

Serve a pensare le conoscenze e le competenze come luoghi di “confine” e di attraversamento.

Rendere i saperi percorribili

Fondamentale per una didattica orientativa, la percorribilità serve a fornire l’orizzonte di senso di quello che si impara; ad integrare conoscenze e competenze evitando una loro perenne contrapposizione e concorrenza.

Serve a imparare in funzione di un apprendimento autentico e significativo, collegato e trasferibile in contesti diversi da quello della scuola.

Multi-, Inter- e Trans- disciplinarità

Disciplinarità

Consiste nella netta separazione di campi disciplinari strutturati che si articolano in modo indipendente l’uno dall’altro.

Multidisciplinarità

La multidisciplinarità concerne lo studio di un argomento da parte di più discipline. Quello che avviene in questo caso è più una giustapposizione di saperi disciplinari che però non si integrano. È un modo lavorare in parallelo che tuttavia non prevede una sintesi integrativa. Ad esempio, un dipinto di Piero della Francesca può essere studiato attraverso la storia dell’arte ma anche della chimica dei colori, della geometria, della storia dei conflitti religiosi, della storia dell’Europa, della letteratura. Benché vi sia un apporto delle varie discipline ad un determinato argomento, i saperi restano separati nell’ambito di uno specifico dominio disciplinare.

Interdisciplinarità

L’interdisciplinarità riguarda il trasferimento e la rifunzionalizzazione di metodi da una disciplina all’altra. In alcuni casi il lavoro interdisciplinare avviene a livello epistemologico, ad esempio quando il trasferimento dei metodi della logica formale nel campo del diritto produce interessanti analisi nell’epistemologia del diritto; oppure quando è in grado di “generare” nuove discipline, come nei rapporti tra la linguistica e la psicologia, o tra la biologia e l’antropologia.

Transdisciplinarità

La transdisciplinarità riguarda la complessità e i molteplici livelli che compongono i fenomeni che hanno una configurazione sistemica e un impatto globale (il cambiamento climatico, le pandemie, la geopolitica, l’economia circolare, ecc.). L’approccio transdisciplinare presuppone e implica necessariamente la conoscenza disciplinare ma al tempo stesso mira alla comprensione del mondo presente e all’unità della conoscenza.

Cultura umanistica e tecnico-scientifica

ANTROPOCENE. Il catalogo è questo

Qual è la narrazione che si potrebbe fare attorno e sull’Antropocene? Quale racconto e da quale punto di osservazione si può avviare lo storytelling di un fenomeno così complesso e ricco di diramazioni?

Bruno Ciari, Le nuove tecniche didattiche, Roma, Editori Riuniti, 1961, p. 148

Un curricolo per innovare la scuola

Il documento dell’UNESCO Reimagining Our Futures Together delinea la “scuola del futuro” all’insegna di un nuovo contratto sociale per l’educazione. Quali prospettive si aprono, nel lungo periodo, per la scuola italiana? In che modo quella visione si può trasferire nel nostro sistema scolastico?.

Learning to Become rappresenta una novità assoluta nel panorama della scuola italiana ed è molte cose insieme: è un’idea del curricolo che guarda agli scenari globali dell’istruzione; è un’architettura della mente didattica pensata come un ambiente di co-progettazione dove allenare le convergenze interdisciplinari, la complessità e il pensiero sistemico. Ma soprattutto è uno spazio, un’esperienza, un immaginario fatto di luoghi e di snodi per ripensare la scuola; di crocevia e di contesti per rielaborare l’orizzonte di senso del processo formativo. Strutturato attorno a sette “visioni” e altrettante aree di interesse, il cuore pulsante di Learning to Become risiede nell’intelligenza combinatoria delle “meccaniche” dell’apprendimento, che sono le chiavi di lettura con cui si possono ripensare i saperi e le loro connessioni.

Didattica orientativa

Orientare con Learning to Become

Orizzonte di senso Esplorazioni Linguaggi Design del mondo Prospettive Connettere i punti Adattabilità Il pensieroecologico,lo svilupposostenibile Ibridazioni e convergenzetra le discipline del curricolo Tempi, spazie ambienti diapprendimentodella comunitàeducativa Le relazioniumane nellacomunitàeducativa Il territorio, il lavoro,la dimensioneinternazionale L'appartenenzaai destini del mondo La cura e laconsapevolezza cerchio-ombra3d LEARNING TO BECOMELearningto Become

Il curricolo Learning to Become

Il curricolo Learning to Become è organizzato attorno a sette aree che comprendono la dimensione metodologica, didattica e organizzativa della scuola, secondo una visione sistemica e trasversale.
Accanto a questa combinazione di elementi vi sono poi le meccaniche dell’apprendimento, che agiscono come vere e proprie competenze per orientare, come dispositivi e punti di vista per trasformare la didattica, agendo direttamente sulle materie d’insegnamento, e per affrontare un nuovo discorso sul metodo educativo.

Le aree del curricolo Learning to Become

Il pensiero ecologico, lo sviluppo sostenibile

Focus: Andare oltre l’orizzonte occidentale

Orizzonte di senso: Riconfigurare criticamente il rapporto tra educazione e umanesimo

Il primo passaggio del quadro di riferimento Learning to Become, rappresenta la cornice di senso e la piattaforma di tutto l’impianto curricolare.
Un orizzonte culturale che raccoglie le istanze del pianeta e della società complessa e la traduce in chiavi di lettura, attraverso un’operazione di design didattico secondo un approccio integrato, ibrido, convergente, interdisciplinare. In questa sezione del curricolo si sottolinea l’urgenza di una coscienza ecologica che sappia trasformarsi in un obiettivo del processo formativo, in una consapevolezza necessaria per comprendere la complessità e i delicati equilibri dell’ecosistema.

Le aree del curricolo Learning to Become

Ibridazioni e convergenze tra le discipline del curricolo

Focus: Ridisegnare il quadro delle conoscenze e dei saperi

Orizzonte di senso: Dissolvere i confini tra le scienze naturali e le scienze umane

È l’ambito dei saperi e di un approccio interdisciplinare alle conoscenze e alle competenze. Alle Humanities, alle scienze integrate, alle discipline STEAM. Per ridisegnare il quadro delle conoscenze e dei saperi è necessario un approccio multifocale che vada oltre la compartimentazione delle discipline.
Quali sono le nuove domande di apprendimento? Quale la rilevanza qualitativa dei significati? In che senso si deve procedere per rendere essenziale il curricolo?

Le aree del curricolo Learning to Become

Tempi, spazi e ambienti di apprendimento della comunità educativa

Focus: L’agire non è “detenuto” o “esercitato”, ma emerge come effetto delle relazioni umane

Orizzonte di senso: Insegnare un agire relazionale

Il modello della comunità educativa svolge senza dubbio un ruolo forte come universo socialmente connotato e come contesto finalizzato alla formazione, alla costruzione dell’identità, alla condivisione di saperi.
Una scuola Learning to Become è il luogo della ricostruzione del legame sociale, perché la comunità scolastica appartiene di fatto alla classe dei “mondi vitali” e rappresenta il passaggio fondamentale per la creazione di collettività più vaste.
Si tratta di un ecosistema formativo capace di comprendere le risorse e i soggetti che possono contribuire a consolidare la scuola come snodo e crocevia di educazione, formazione e ricerca, a fianco di università, mondo del lavoro, terzo settore.

Le aree del curricolo Learning to Become

Le relazioni umane nella comunità educativa

Focus: Pensare un mondo sistemico e aperto a ciò che è "altro da sé"

Orizzonte di senso: Riposizionare l’idea di sviluppo all’interno di una comunità educativa di relazioni umane

Nella comunità educativa della scuola l’agire non è detenuto o esercitato, ma emerge come effetto delle relazioni umane.
Le attività didattiche che vi si richiamano sono improntate alla cooperazione; le dinamiche interpersonali e intergenerazionali si fondano sulla socializzazione e sulla collaborazione; il complesso della vita scolastica è finalizzato allo sviluppo di forme e modalità partecipative autonome e responsabili.
L’idea di un ecosistema formativo integrato con il territorio locale e allargato nella dimensione transnazionale tiene assieme una serie variegata e articolata di attori e soggetti istituzionali.

Le aree del curricolo Learning to Become

Il territorio, il lavoro, la dimensione internazionale

Focus: Stare con i problemi del mondo attraverso una pedagogia dell’apprendimento situato

Orizzonte di senso: Imparare a stare con il mondo

La scuola del XXI secolo si presenta come un sistema aperto alla pluralità dei fenomeni e dei contesti.
Tra questi, il territorio e il mondo del lavoro rappresentano due realtà fondamentali strettamente connesse tra loro e in grado di offrire ai sistemi di istruzione gli strumenti per leggere la trasformazione delle dinamiche sociali e gli orizzonti dello sviluppo economico.
Da questo perimetro – che sta oltre la scuola ma che confina direttamente con il vissuto dei giovani (il contesto familiare e sociale, il paesaggio ambientale e culturale) e con le loro aspettative (il mondo del lavoro e delle professioni) – provengono spinte e sollecitazioni dotate di un importante valore orientativo e generativo..

Le aree del curricolo Learning to Become

L’appartenenza ai destini del mondo

Focus: Valorizzare la molteplicità e l’interconnessione delle conoscenze, delle pratiche e delle tecnologie

Orizzonte di senso: Ridistribuire l’istruzione attraverso un nuovo cosmopolitismo

L’interconnessione del mondo – dentro una rete globale di conoscenze, di competenze e di comportamenti – auspica la capacità di imparare non soltanto all’interno di una convivenza pacifica e ordinaria dei rapporti umani.
Il nuovo umanesimo planetario del XXI secolo non coincide solo con una vocazione internazionale dei sistemi educativi, ma viene riletto come la capacità di collocarsi in un perimetro di interrelazioni complesse e sistemiche – tra locale e globale – che sappiano guardare oltre la scuola, al destino comune del pianeta e dell’umanità.

Le aree del curricolo Learning to Become

La cura e la consapevolezza

Focus: Partecipare in modo collaborativo alla crescita reciproca di tutti

Orizzonte di senso: Recuperare collettivamente un’etica del Pianeta

Lo scenario di un pianeta devastato dalla pandemia riconfigura la necessità di scelte comportamentali. Parlare di sostenibilità dell’uomo e di sostenibilità del pianeta significa parlare della stessa cosa.
La dimensione della cura – non soltanto della cura di sé, ma soprattutto della cura di ciò che è altro da sé – diventa una cifra fondamentale della progettualità della scuola.
Le pratiche e le politiche della cura richiedono lo sviluppo di una diversa consapevolezza nei confronti della vita, per agire sulla realtà e creare nuovo valore sociale ed economico.

Le meccaniche dell’apprendimento

Orizzonte di senso

Focus: Il sensemaking dell’apprendimento, il valore dell’insegnamento

Strategie di azione: Progettare la sfida della conoscenza. Indicare la percorribilità dei saperi. Individuare le cornici di riferimento. Saper porre i problemi. Condividere. Leggere la complessità

Quanto più la conoscenza dei contenuti su un determinato argomento evolve rapidamente, tanto maggiore è l’esigenza per gli alunni di comprendere non soltanto le nozioni e le definizioni di una disciplina, quanto invece i suoi fondamenti concettuali e metodologici.
Le informazioni e le conoscenze si presentano non sempre come dati di fatto ma vanno costruiti e predisposti come situazioni problematiche. In quest’ottica diventa fondamentale saper impostare e innescare il problema che si intende affrontare durante la lezione.
L’orizzonte di senso consiste nell’affidare alla conoscenza e ai processi di apprendimento una funzione problematica dotata di senso, in modo da connettere e ancorare i saperi alla realtà del mondo.

Per lavorare in classe:

  • Adattare i contenuti dei saperi a contesti e aspetti delle problematiche reali e concrete; mappare e disegnare la percorribilità delle conoscenze.
  • Fornire indicazioni sulla rilevanza orientativa di un percorso didattico.
  • Indicare situazioni operative in cui applicare e trasferire le conoscenze e le competenze in forme e modi diversi rispetto alle soluzioni tipiche di un apprendimento trasmissivo.
  • Lavorare sui contenuti come se fossero casi di studio da riconvertire e attualizzare.
  • Il caso del ragazzo selvaggio dell’Aveyron.

Le meccaniche dell’apprendimento

Design del mondo

Focus: La conoscenza come forma e rappresentazione del mondo

Strategie di azione: Setacciare, ordinare e razionalizzare. Concettualizzare. Documentare. Decostruire i significati. Ricostruire i contenuti. Lavorare per progetti. Elaborare mappe e infografiche

Saper progettare e organizzare la vastità e la qualità delle conoscenze e delle informazioni che oggi abbiamo a portata di mano – utilizzando non solo i libri di testo – è senza dubbio una modalità di lavoro molto interessante per rendere l’apprendimento un processo di riconfigurazione delle cose che si imparano a scuola.
Ancorandosi alla realtà dei fenomeni, i saperi costruttivi, le tecniche e le discipline poietiche hanno incarnato, meglio di altre materie, la capacità di rappresentare e organizzare il design del mondo.
Pensare in modo progettuale per setacciare, smontare e riorganizzare, riordinare e concettualizzare i contenuti, tanto che ci si occupi della rivoluzione industriale quanto delle funzioni della geometria analitica, significa adattare le discipline alle configurazioni della nostra esperienza. Significa trasferire la conoscenza sul piano delle rappresentazioni interoperabili per imparare a gestire le cose che si stanno imparando, dando loro una forma mentale e grafica, una razionalizzazione, uno schema, una successione, una connessione.

Per lavorare in classe:

  • Tutti gli stati, tutti e’ dominii (N.Machiavelli, De principatibus). L’organizzazione dilemmatica dell’universo politico.
  • Gli "alberi" enciclopedici, le arti della memoria e le "reti" della conoscenza.
  • Mappe, carte geografiche, data visualization con le tecnologie digitali. J. Brotton, La storia del mondo in docici mappe. Harry Beck e la mapppa della metropolitana di Londra
  • Gerarchie, tassonomie, elenchi, liste e ipotiposi. L’ordinamento morale nella Commedia di Dante. La tavola periodica degli elementi. La classificazione di Linneo. L’Ulysses di Joyce e lo schema-Linati. La Biblioteca di Babele di Borges. La vertigine della lista di Umberto Eco e l’arte di fare un elenco.
  • Il catalogo delle navi nel secondo libro dell’Iliade.

Le meccaniche dell’apprendimento

Prospettive

Focus: Da che parte si guarda il mondo?

Strategie di azione: Cambiare il punto di osservazione. Discussione di gruppo. Lavorare in gruppo. Collocare; Direzionare; Rovesciare la prospettiva del problema. Giochi di ruolo. Scenari simulati. Problem solving.

Alcuni saperi hanno bisogno che l’occhio dell’osservatore si ponga ad una certa distanza per poter cogliere il senso delle cose, il significato nascosto, il segreto delle tecniche.
Saper guardare nella giusta maniera non significa tanto dare subito delle risposte, ma equivale a fare le domande giuste. Non "Cosa sono le guerre di Indipendenza?", ma "Cosa significa, oggi, essere indipendenti?"
La meccanica della prospettiva consente - nel curricolo e in funzione orientativa - uno sguardo transdisciplinare sui diversi livelli di realtà e permette di osservare che non esiste un unico piano interpretativo dei fatti, delle informazioni, della conoscenza e dell’esperienza umana.
Lo sguardo prospettico aiuta a ricomporre l’unità di un problema scientifico, a cogliere le parti che lo costituiscono, a individuarne il baricentro, la causa scatenante, le deflagrazioni verso l’esterno, le diramazioni storiche, la provenienza, gli sviluppi generativi.

Per lavorare in classe:

  • La riprova del nove, i procedimenti inversi e i modi per dimostrare il Teorema di Pitagora come esempi di cambiamento di prospettiva.
  • Il teatro nel teatro di Shakespeare e Pirandello; la cornice del Decameron e il racconto nel racconto.
  • Il punto di vista della folla nella letteratura del Naturalismo: Zola, Germinale; Verga, Libertà; Florestano Vancini, Bronte.
  • Il punto di vista della committenza e quello dell’iconografia in un’opera d’arte.
  • E. Panofsky, La prospettiva come forma simbolica.

Le meccaniche dell’apprendimento

Connettere i punti

Focus: Le connessioni, gli agganci, la genealogia della realtà in cui viviamo.

Strategie di azione: Connettere i concetti, i problemi e i fenomeni; Costruire percorsi; Tinkering; Misurare le distanze tra i problemi; Disporre; Collegare; Lavorare sulla complessità e sulle competenze di pensiero sistemico.

Le informazioni di cui disponiamo sono quasi sempre scollegate e l’unitarietà del sapere è un processo di ricostruzione artificiale che avviene in molti modi. Il più comune è quello del libro di testo: i manuali scolastici sono in questo fondamentali per restituire unità, coerenza e coesione ad un sapere frammentato, separato – spesso sganciato da una realtà operativa e dal design del mondo.
Le connessioni sono un campo d’azione per sperimentare la trasversalità dei saperi, la loro natura reticolare e interdisciplinare, il loro esito narrativo.
Cultura umanistica e cultura tecnico-scientifica sono un buon punto di partenza per effettuare connessioni. Su questo c’è pure un documento ministeriale di qualche anno fa che spiega molte cose su quello che nella scuola è già a disposizione degli insegnanti, come idea e come proposta di lavoro. Lo trovate a questo link.

Per lavorare in classe:

  • Piero della Francesca, Il ciclo di affreschi della Vera Croce.
  • Connettere le opere che fanno un movimento letterario Esempio: Quali opere hanno contribuito a generare il Romanticismo?
  • Fare didattica con le infografiche e con gli schemi. Esempio: quali sono i luoghi geografici attraverso i quali si è ricostruito il cammino di Homo Sapiens.
  • Entanglement vs. Separabilità dei fenomeni fisici.
  • Le varianti in un sistema. In che modo la filologia spiega le connessioni nel sistema testo? Il caso di studio di A Silvia di Giacomo Leopardi.
  • Geografia, geopolitica e Antropocene

Le meccaniche dell’apprendimento

Adattabilità

Focus: Più che flessibili, è meglio essere versatili.

Strategie di azione: Assemblare. Attualizzare. Tradurre. Contaminare. Riadattare contenuti e attività. Modificare. Mettere in evidenza.

La capacità di sapersi adattare alle situazioni è una straordinaria competenza per la vita: la ritroviamo in numerosi repertori, ma - prima ancora - è soprattutto una caratteristica della scuola e del lavoro docente. Praticare l’adattabilità come categoria e componente del processo formativo, non solo per orientare, significa esplorare le diverse sfaccettature che la compongono: il paradigma della trasformazione, il polimorfismo, l’evoluzione e la mutazione (sociale, economica, biologica) che ritroviamo nei contenuti curricolari e negli obiettivi trasversali della scuola.

Per lavorare in classe:

  • Come adattano e riadattano gli scrittori: le riscritture, gli adattamenti, le antologie e le traduzioni (Aldo Busi e il Decameron; Calvino e l’Ariosto; l’antologia Americana.
  • Adattamenti teatrali e sceneggiature di testi letterari, opere d’arte, invenzioni tecnologiche,discussioni filosofiche e scientifiche.
  • In che modo i virus si adattano all’uomo? Il caso letterario di Spillover.
  • La storia della scienza e della tecnica come evoluzione e adattamento.

Le meccaniche dell’apprendimento

Linguaggi

Focus: Vocabolari per il ventunesimo secolo, palestre di comunicazione globale

Strategie di azione: Leggere. Scrivere. Digitare testi. Linguaggi visivi. Linguaggi musicali. Cinematografia. Coding. Intelligenza Artificiale

Qual è il lessico di cui abbiamo bisogno per i molti linguaggi del XXI secolo? Può ancora essere sufficiente limitarsi alla sola competenza alfabetica funzionale, senza avere nessuna conoscenza del linguaggio della comunicazione politica, delle lingue speciali, delle lingue antiche o del coding? E ancora: la scienza, da Galilei in avanti, non si pone forse anche il senso e il problema di un linguaggio divulgativo e riepilogativo?
Lettura, scrittura, storytelling, laboratori di scrittura creativa, lettura ad alta voce ma anche costruzione di repertori, di dizionari analogici, di vocabolari speciali, di riflessione accurata e costante sui testi letterari, sul linguaggio specifico e specialistico delle discipline. Tutti questi elementi rappresentano occasioni per coltivare ed arricchire la competence linguistica delle alunne e degli alunni che frequentano la scuola italiana, il bagaglio lessicale di ciascuno di loro, il loro grado di comprensione e di interlocuzione con le voci e le forme del mondo.

Per lavorare in classe:

  • Laboratori di scrittura creativa: Italian Writing Teachers.
  • Argomentare con il Debate e i laboratori di Public Speaking.
  • Il lessico dei Greci e dei Romani attraverso l’Intelligenza Artificiale.
  • La narrativa non-fiction e le discipline STEM.
  • Il coding e i linguaggi di programmazione.

Le meccaniche dell’apprendimento

Esplorazioni

Focus: Le carte geografiche della conoscenza e l’arte di fare lo zaino

Strategie di azione: Ricercare. Prendere nota. Osservare da lontano. Osservare da vicino. Mappare contenuti. Misurare e valutare.

Come fare ricerca? Come imparare a muoversi nella conoscenza non senza zaino, ma con lo zaino pieno degli strumenti giusti? Le metodologie attive e costruttiviste sono pensate sempre come percorsi di esplorazione basati su progetti e ricerche.
Il territorio delle esplorazioni è una geografia orizzontale, uno spazio indistinto della vastità in cui è tuttavia possibile tracciare linee, disegnare intersezioni, progettare percorsi, intraprendere viaggi, sondare territori.
È forse per questo che una materia spesso sottovalutata come la geografia assume una funzione di guida e di organizzatore concettuale nel ricco e complesso gioco della costruzione degli itinerari, il terreno di gioco di tutta quella topografia dell’apprendimento che consente di abitare la complessità e di collocare l’immaginazione in uno spazio fisico e mentale, biologico e culturale.

Per lavorare in classe:

  • Mappe genetiche: DNA e dintorni.
  • La cartografia dell’invisibile: esplorare l’inquinamento dei fiumi e lo stato del territorio con le tecnologie GIS (ArcGis online)
  • La geografia letteraria e i luoghi degli scrittori.
  • La mappa della metropolitana di Londra.
  • La lezione fenomenica come dispositivo per costruire esplorazioni cognitive.
  • Ambienti e luoghi geografici nella storiografia di Fernand Braudel.

Database Azioni, Meccaniche, Processi cognitivi e Percorso didattico

Le azioni indicano e definiscono quelle attività che danno luogo a esperienze di apprendimento significativo come risultato dei processi di insegnamento in classe, nelle aule laboratorio e nei diversi contesti didattici.

I processi cognitivi sono ripresi da Lorin W. Anderson, David R. Krathwohl, A Taxonomy for Learning, Teaching, and Assessing. A revision of Bloom’s taxonomy of educational objectives, Longman, 2001.

Competenze orientative

Discipline

Orizzonte di senso Design del mondo Prospettive Connessioni Adattabilità Linguaggi Esplorazioni In evidenza
Discipline ORIZZONTE DI SENSO PROSPETTIVE CONNESSIONI ADATTABILITÀ LINGUAGGI ESPLORAZIONI DESIGN DEL MONDO Romanzi - Mondo Viaggio 2001. Odissea nello spazio Ambiente Mediterraneo La mappa della metropolitana di Londra Marco Polo, Il Milione Il ragazzo selvaggio dell’Aveyron Migrazioni Sconfitta Tucidide, Gli Ateniesi e i Melii Proust, la memoria Complessità Esperienza Daimon Orientarsi nel pensiero: Kant Cornici: Decameron Rembrandt, dell’osservazione Machiavelli, la dedica del Principe “Mise en Abyme” Manoscritti ritrovati Committenza e iconografia Focalizzare Inquadrature Il punto di vista della folla Vedere, sapere La prospettiva come forma simbolica Enciclopedia Modelli matematici Macchina Gerarchie, liste Mappe Piero, il ciclo della Vera Croce Falcinelli, Cromorama La tavola periodica degli elementi Iliade : il catalogo delle navi Joyce, Ulysses Sostenibilità Paradigma indiziario Antropocene Lehman Brothers Climate fiction Intertestualità Riscritture, traduzioni e adattamenti Covid-19 Moda Evoluzione Feedback, retroazione Riuso/riciclo Maratona Logica Argomentazione Fake news Coding Inglese di Shakespeare Corpo Algebra Cittadinanza Spartiti Eclettismo Umanesimo planetario Dante, Commedia Acciaio Galilei, Il Saggiatore Labirinto Graphic novel Canone Fisica quantistica democrazia legalità metodo scientifico interdisciplinarità fotografia debate dialogo sillogismi grammatiche blanck verse velasquez, escher, van eyck manzoni, eco giornalismo fonti intelligenza artificiale zola, germinale verga, libertà schema linati enumerazione tassonomia autoconsapevolezza conosci te stesso retorica il diritto e la forza movimento linguaggi musicali arti performative colore design della moda errore successo diversità devianza recupero vancini, bronte carrellata orientamento narrativo da che punto si guarda il mondo? riscaldamento globale città dialogo interculturale metodo cosmo crack finanziario bolla speculativa immunità spillover microbiologia fabbrica dismissione prestiti letterari epistemologia dello sguardo abbigliamento costume tendenza adattamento progresso futuro pensiero critico illuminismo equilibrio bussola simmetria elenchi cura economia greencomp connessioni pensiero sistemico giovani adultità resilienza olimpismo funzioni pianeta destino scarti meccanismo tecnologia neorealismo costituzione prospettiva ipertesto paesaggio natura territorio turismo metafora nostalgia affresco wasteocene mito simbolo design restanza asilo rifugiati chimica appartenenza paideia itard, truffaut versatilità cambiamento storytelling strumenti meccanici osservazione scientifica numero calcolo gesto epica braudel, matvejević bildungsroman made in italy classici tragedia, commedia antologia varianti ritratto pittura rotte commerciali cultura digitale morin verifica sperimentale anatomia panofsky disegno geometrico guerra politica fantascienza entrecomp benjamin cinema matrix fumetti letteratura industriale entropia autori testi esposizione fair play geometria ordinamento morale calvino avanguardia visual learning di studio

Strumenti e Risorse

  • Mostra tutti
  • Agenda 2030
  • Antropocene
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  • Secondaria 2°
  • Sostenibilità
  • STEAM
  • Video

Learning to Become

L’innovazione curricolare nella rete di Avanguardie Educative

Italo Calvino e l’Antropocene

Un video di Serenella Iovino

Learning to Become

Un Kit didattico per entrare subito in azione

Cantiere Umanistico dell’Antropocene

Università di Pisa

Comprensivo IV - Chieri

Identità e senso di appartenenza. Un modulo di didattica orientativa

Phenomenon Based Learning

Un percorso con la lezione fenomenica

PATHS

A Philosophical Approach to THinking Skills

Civilization

La mostra fotografica ai Musei San Domenico di Forlì

Systemic Relational Insights

A new hybrid intelligence approach to make sense of complex problems

Benvenuti nell’Antropocene

Libro e podcasting

Abitare il Paese

Architetture, comunità educanti, progetti per il futuro

Il Covid-19 nel cinema

Dal film Contagion

La mappa che cambiò l’epidemiologia

John Snow e l’epidemia di colera nella Londra vittoriana

Leggere le Migrazioni

Il fenomeno, i libri e un percorso didattico

Water Day

Dalla serie "La scuola è ..." di DeaScuola

ASVIS Lab

Un viaggio attraverso obiettivi di sviluppo sostenibile

La lezione come “spy story”

Il design didattico dell’Antropocene

Finanza per lo sviluppo sostenibile

Un tema strategico per l’Agenda 2030

Climate fiction

La letteratura del cambiamento climatico

Che cosa sono i saperi

I saperi e il curricolo integrato

Antropocene

Il percorso Learning to Become del Liceo Classico Beccaria di Milano

GreenComp

Quadro europeo delle competenze in materia di sostenibilità

Collega-Menti

Il programma del Festival che incrocia i saperi

L’antropocene e noi

Per una didattica della storia ambientale

Officina dell’anatomia

Ovvero dell’Osservazione

Complessità e Formazione

Nell’ambito del programma SICENEA

Leopardi

Ovvero dell’Antropocene

Sostenibilità

Come si costruisce un percorso didattico

Earth Day

Dalla serie "La scuola è ..." di DeaScuola

Antologia della Complessità

Letteratura e pensiero sistemico

Immunità

Ovvero dei Fenomeni

La matematica del contagio

Modelli matematici applicati alla pandemia

WANE. We Are NAture

Biodiversità e Sostenibilità

Romanzi-Mondo

Ovvero dell’Appartenenza

Mediterraneo

Ovvero delle Migrazioni

Abitare il mondo in modo nuovo

Dalla serie "La scuola è ..." di DeaScuola

KIT didattico

Il Kit per la scuola primaria dell’ASVIS

STEAMulate Your School

Toolkit con 20 Atelier Digitali dagli 11 ai 16 anni

Come ti racconto il Medioevo

Educazione letteraria nella Secondaria di Primo grado

Anche io insegno

La piattaforma di Parole O_Stili

NATIVI - NArratori di TerritorI VIcini

Touring Club Italiano e Associazione Italiana Insegnanti di Geografia

Serra idroponica a scuola

Un’esperienza INDIRE

Ex Machina

Lavorare con il pantografo e altre macchine del Rinascimento

Il cambiamento climatico nella scuola primaria

Un’esperienza didattica in una classe quinta

Economia per tutti

Il quaderno della Banca d’Italia per gli studenti della secondaria di 2° grado

Economia per tutti

Il programma della Banca d’Italia per i docenti della secondaria di 2° grado

Comunità rinnovabili

Il rapporto 2023 di Legambiente

Fondazione per la Sostenibilità Digitale

Digital Sustainability Index: come si misura in Italia la sostenibilità digitale?

Bruno Ciari

Boccaccio e Certaldo, tra connessioni e didattica orientativa

Obiettivo: Spreco Zero

Il 5 febbraio è la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare

Alle origini dell’immigrazione

RaiStoria per la giornata delle Migrazioni e dell’Accoglienza

Sviluppo e Sostenibilità

Un decalogo di temi e azioni

Rapporto GreenItaly 2022

Il Rapporto GreenItaly realizzato da Fondazione Symbola e UnionCamere

Symbola

Fondazione per le Qualità italiane

Go Goals Agenda 2030

Giocare agli obiettivi dell’Agenda 2030

Museum of Anthropocene Technology

Una collezione e un laboratorio scientifico

Futuri

Una piattaforma per l’orientamento nella Secondaria di Primo grado

Fondazione San Paolo

Un libro e il Manifesto per l’orientamento

Fabbriche e valori

Percorso orientativo per il quinto anno della Secondaria di Secondo grado

Guida all’orientamento per lo studente

Per allenare le competenze di autoesplorazione e autovalutazione

Educazione finanziaria e sostenibilità

Un percorso a cura della Banca d’Italia

Fondazione Cariplo

Azionamenti. Laboratorio di possibilità

JUNK. Armadi pieni

L’impatto della moda sulle persone e sull’ambiente

Il caso del ragazzo selvaggio dell’Aveyron

Un percorso orientativo di scienze umane

Università di Firenze

La Summer School della Scuola di Giurisprudenza

Noi e gli Antichi

La contemporaneità della cultura classica

Piero della Francesca

Ovvero della Prospettiva

Popolazioni, prede e predatori

Modelli matematici in ecologia

La cucina è una bricconcella

Pellegrino Artusi e l’identità della cucina italiana

Filosofia e Complessità

Un percorso di didattica della filosofia

Branding and selling your own agricultural product

Un’idea imprenditoriale in inglese

Excelsiorienta

La piattaforma di Unioncamere per l’orientamento

Mi assumo

Dall’esperienza di ParoleOstili

Interviste professionali

Come si racconta una professione

Il framework CASEL

L’apprendimento socio-emotivo

Dal Manoscritto al Capolavoro

Educazione letteraria nella Secondaria di Primo grado

Il consiglio orientativo

Dal film Ovosodo di Paolo Virzì

Lezione di orientamento

Dal film La Scuola di Daniele Luchetti

Il metodo di studio

Dal film Il Campione di Leonardo D’Agostini

Le macchine semplici

Scienza e tecnologia a cura del Laboratorio multimediale del Museo Galileo di Firenze

Gli ecosistemi

Orientare alla Scuola Primaria in tempo di lockdown

Progetto LE.A.DE.R

Career Management Skills. Competenze, modelli e strumenti per orientarsi

An den Schwankenden

A chi esita, di Bertolt Brecht

We choose to go to the moon

Il discorso di Kennedy alla Rice University

Libri e cambiamento climatico

Video