Utilizzando questo brano in classe è possibile sviluppare una serie
di attività sul tema di fondo:
Riconoscere gli elementi che fanno di questo brano un testo mediamente vincolante.
Individuare/riordinare le sequenze estrapolandone i temi secondari.
Attività
Ricostruire la mappa gerarchica del brano con il tema di fondo e i sottotemi.
Attività
Per poter controllare il suo impero, Carlo Magno suddivise i territori in
contee, a capo delle quali pose dei governatori detti conti, e in
marche, quest’ultime poste nelle zone di confine del regno e amministrate dai marchesi (il nome della regione italiana delle Marche deriva proprio da questa antica ripartizione).
Tuttavia esisteva il rischio che qualcuno dei nobili venisse meno ai propri doveri di ubbidienza al sovrano: pertanto Carlo Magno fece ricorso al
vassallaggio, un rapporto di fedeltà personale che legava all’imperatore i conti e i marchesi.
Nel corso di una cerimonia chiamata
omaggio, i vassalli giuravano fedeltà al re che li ricompensava con l’atto dell’investitura concedendo loro la sua protezione e la possibilità di sfruttare quelle terre.
Dopo l’investitura, i conti e i marchesi avevano il compito di far applicare le leggi del sovrano, di riscuotere le tasse, di amministrare la giustizia, di fornire i soldati per l’esercito imperiale.
Una volta all’anno Carlo Magno riuniva tutti i suoi vassalli e gli uomini più importanti dell’impero per metterli al corrente delle leggi, chiamate
capitolari, che nel frattempo aveva emanato.
In questo modo l’organizzazione e la suddivisione dell’impero carolingio vennero attuate da Carlo Magno secondo un preciso disegno gerarchico.
Riadattato da A. Tancredi, P. Bugiani, Generazioni. Fatti, idee, persone, Torino, Lattes, 2007,
vol. 1, pp. 104-105.