Ex Machina

Avete mai provato a pensare come potrebbe essere la scuola del futuro? Avete mai immaginato di trasformare l’insegnamento in un vero e proprio laboratorio di ricerca e di costruzione di conoscenze, abilità e competenze?

Spazi innovativi per una didattica attiva basata su una riorganizzazione degli spazi, degli arredi e delle tecnologie per la scuola del XXI secolo: questo è lo scenario che si è realizzato a Didacta 2019 nel padiglione “Le Ghiaie”, nella cornice allestita dall’Indire seguendo il Manifesto "1+4" e interamente dedicata all’innovazione nella scuola italiana.

Grazie ad una diversa articolazione degli ambienti, degli arredi e delle tecnologie progettati a supporto delle attività, i partecipanti avranno l’opportunità di sperimentare in prima persona, come studenti, come costruire percorsi di apprendimento su argomenti curricolari e come utilizzare le opportunità e le risorse di una nuova concezione dell’architettura scolastica.

Sulla base di una serie di ricerche e di sperimentazioni in corso ormai da alcuni anni, nella cornice della “Scuola del Futuro”, Indire propone non soltanto una moderna ed efficace configurazione di spazi, ambienti ed arredi per l’apprendimento ma una vera e propria sintesi innovativa tra le metodologie, il curricolo e l’organizzazione scolastica.

Per far vivere agli insegnanti direttamente una esperienza è stato scelto un argomento tra i tanti possibili e la sessione proposta si chiamerà: Ex Machina. Spazi di apprendimento ed esperienze didattiche per la scuola del futuro - con un chiaro riferimento al genio di Leonardo da Vinci - ed avrà la finalità di individuare e rielaborare alcuni nuclei fondanti del curricolo attorno a due percorsi di apprendimento sul tema della macchina (Il Pantografo, ovvero delle similitudini; L’Odometro, ovvero le misure del mondo).

Attraverso due sessioni specifiche - una per la Scuola Primaria e una per la Scuola Secondaria - che si alterneranno sui due percorsi (il Pantografo e l’Odometro), i partecipanti saranno coinvolti in un’esperienza diretta, come fossero degli studenti, che consentirà la discussione, la riflessione, la progettualità, lo sviluppo operativo di nodi tematici, di contenuti e di proposte, fino alla realizzazione di un artefatto. Una esperienza diretta che, ci auguriamo, permetta di esemplificare come anche lo “spazio” insegni e come la progettazione di arredi, tecnologie, architetture e modello scolastico, organizzazione della didattica siano parte di un’unica visione educativa.