
Nella produzione letteraria di Alessandro Manzoni un ruolo centrale è assunto dal problema morale e religioso. Ancora prima della conversione al cattolicesimo, l’impegno poetico manzoniano risente fortemente del clima illuministico che aveva caratterizzato l’ambiente milanese nella seconda metà del XVIII secolo. Nel 1810, dopo una fase di intenso e sofferto travaglio interiore, Manzoni abbracciò la religione cattolica: questo forte mutamento interiore ebbe ripercussioni importantissime nella sua produzione letteraria. Manzoni rifiutò quasi in blocco tutte le opere precedenti, ad eccezione forse dell’ode
In morte di Carlo Imbonati. Manzoni andò progressivamente definendo il carattere etico del proprio impegno letterario in alcune opere nate subito dopo la conversione, gli
Inni sacri. Si possono approfondire, a tale riguardo, anche le odi civili, e tra queste
Il cinque maggio, scritta in occasione della morte di Napoleone Bonaparte. A stretto contatto con gli intellettuali della rivista
«Il Conciliatore», Manzoni elaborò alcune importanti categorie della propria poetica e prese apertamente posizione a fianco dei romantici quando la discussione si spostò sul teatro tragico e sulle unità aristoteliche, che egli rifiutò considerandole non adatte al dramma storico.
Una fase importante della poesia manzoniana maturò con le due opere teatrali,
Il Conte di Carmagnola e
Adelchi. In entrambi i casi Manzoni poneva al centro della vicenda i fatti storici che avevano segnato la vita dei personaggi: essi erano rappresentati come figure della loro epoca, senza tuttavia riuscirla a determinare o guidare, in quanto vittime della storia e della violenza che regola il corso degli eventi.

Forse suggestionato dai movimenti politici e dai moti patriottici che in molte città italiane caratterizzarono il 1821, Manzoni manifestò intorno a questo periodo un intenso fervore creativo: mentre stava componendo l’
Adelchi, mise mano al romanzo, di cui iniziò la prima stesura a cui poi gli studiosi attribuirono il titolo di
Fermo e Lucia. La composizione de
I promessi sposi si protrasse per molti anni: la prima edizione - molto diversa dal testo del
Fermo e Lucia - venne pubblicata nel 1827, a cui seguì una complessa revisione linguistica che si concluse con l'edizione definitiva del 1840.
Nel romanzo si possono individuare alcune tematiche centrali: il complesso sistema dei personaggi, la ricostruzione storica degli ambienti e delle vicende, il particolare uso della lingua letteraria, la funzione del cattolicesimo; l'adesione al modello letterario del realismo storico, che ebbe tra l'altro grande fortuna nella narrativa europea dell'Ottocento.
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Materiali
Scheda di lavoro su I promessi sposi
Sitografia
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