I modelli, le metodologie, gli strumenti
Quali sono i modelli, le dinamiche, i processi che la scuola può ideare e realizzare attraverso i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento? In che modo le imprese, le strutture ospitanti, il territorio possono concorrere alla trasformazione e al miglioramento del sistema educativo? Come si possono progettare esperienze significative che restituiscano senso e significato agli apprendimenti e alla complessità dei saperi, nella cornice di una nuova dimensione orientativa?
Il confronto - spesso incompiuto - tra il dentro e il fuori della scuola oggi riguarda sempre più da vicino la centralità delle competenze per la vita, l’efficacia dei modelli formativi, la capacità di sviluppare scelte consapevoli e di maturare una cultura della cittadinanza che sappia guardare al futuro.
Negli ultimi anni la transizione Scuola-Lavoro ha assunto una duplice veste: da una parte ha ottenuto un riconoscimento, una dignità e una collocazione all’interno del curricolo come modalità di apprendimento nei contesti non formali e informali. Dall’altra, è diventata una cornice metodologica e un laboratorio didattico che risponde ad un’esigenza di innovazione e che implica un approccio trasformazionale di fronte alla delicata questione dei rapporti tra il sistema educativo della secondaria superiore e il mondo delle imprese.
I Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento mettono in contatto gli alunni con i contesti di lavoro; orientano le scelte scolastiche e professionali attraverso una maggiore consapevolezza di sé; fanno conoscere le problematiche della sicurezza, dei diritti e dei doveri nei luoghi di lavoro, in un «circolo virtuoso» di conoscenze, visioni e idee in grado di generare una concreta trasformazione del sistema educativo.
Le Linee Guida recentemente approvate propongono una rilettura culturale delle esperienze di alternanza formativa, che vengono ora declinate sull’ampio e strategico ventaglio delle competenze trasversali, delle soft skills, delle competenze non cognitive, dell’orientamento, anche con l’obiettivo di trasformare le modalità e gli ambienti di apprendimento nella direzione di una didattica attiva aperta all’innovazione metodologica e ai nuovi scenari di un mondo del lavoro in rapida evoluzione.