
Domande di senso operativo
Prima ancora di essere strutturato in un progetto e descritto dentro un modello-schema che risponda a dei requisiti “ministeriali” di adeguamento a forme e procedure, un percorso di ASL richiede – anche secondo la normativa – di essere ideato e pensato a partire dall’istituzione scolastica [Cfr. D. Lgs. n. 77 del 15 aprile 2005, “Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola‐lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53”, art. 1, c. 2: “I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa (…)”.] Sulla base dell’autonomia, è dunque il Consiglio di Classe ad avere la competenza in materia di programmazione dei percorsi di alternanza. Progettare un percorso di transizione scuola-lavoro richiede almeno due riflessioni di metodo:- quale idea abbiamo di curricolo e dove si colloca l’ASL all’interno di questo contenitore metodologico?
- quale concezione di apprendimento presiede lo spazio di una programmazione curricolare che preveda al proprio interno un’esperienza di transizione scuola-lavoro?
I modelli del curricolo
Un modello di curricolo fortemente consolidato nella scuola italiana è quello fondato sulle discipline e sui loro contenuti epistemologici: cose ben diverse, tra l’altro, dalle materie di insegnamento, che invece costituiscono delle semplificazioni organizzate e finalizzate (per i diversi gradi scolastici, per quella classe, per quell’indirizzo di studi, ecc.). Questa tipologia di curricolo – orientata ai contenuti e a lungo associata alle forme tradizionali di erogazione trasmissiva (lezione frontale; interrogazione ) – in un certo senso è stata ibridata e contaminata da una versione del curricolo curvato sugli apprendimenti, sui processi mentali, sui meccanismi di elaborazione e rielaborazione delle conoscenze. Si tratta di un’evoluzione del modello precedente: è strutturato sull’apprendimento collaborativo e sulla funzionalità dei contesti, sulla decostruzione e rielaborazione di contenuti, su forme di riflessività e autoregolazione del processo formativo, come si può osservare in questa rappresentazione grafica.Nella ridefinizione del curricolo un passaggio ulteriore è avvenuto con l’introduzione del costrutto di competenza, che ha messo in moto un processo (in realtà, soltanto avviato) di trasformazione dell’apprendimento e dei modi di trasmissione della conoscenza. Ancora non possiamo prevedere quali saranno gli sviluppi introdotti dalla metodologia dell’Alternanza Scuola Lavoro, anche alla luce della riduzione delle ore e dalla sua trasformazione in percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento: già da adesso possiamo osservare che il curricolo dell’alternanza:
- non è più centrato unicamente sulla dialettica delle discipline e sulle dinamiche della classe, ma ingloba altri contesti di apprendimento situato;
- coinvolge competenze specifiche (professionali, trasversali, ecc.) che vengono mobilitate sul campo;
- impiega metodologie e modalità funzionali ai contesti di lavoro (in alcuni casi informali, talvolta addirittura di tipo istruzionale, in altri casi ancora tipiche del mondo aziendale).
Il percorso didattico e il caso di studio
In questo percorso didattico cercheremo di individuare quegli aspetti, peraltro ampiamente dettagliati nella piattaforma Scuola Lavoro dedicata all'Alternanza, che possano consentire al docente di:- trasformare modelli e stili di insegnamento;
- passare da una didattica trasmissiva ad una metodologia di tipo laboratoriale;
- collegarsi al percorso di ASL mediante unità di apprendimento, percorsi didattici, scenari, azioni specifiche riconducibili all’esperienza di tirocinio (ad es. scrittura di un Diario di Bordo; lo storytelling dell’ASL, ecc.);
- inserire i contenuti curricolari nel percorso di ASL;
- utilizzare metodologie, tecnologie e nuovi approcci alla materia d’insegnamento in modo da integrare i percorsi di ASL.