Italiano in Alternanza

Molti progetti di ASL sono collegati alla tradizione enogastronomica e ai prodotti tipici del territorio. La componente culturale, storico-artistica e paesaggistica assume in questi interventi un particolare rilievo poiché implica la capacità di connettere le conoscenze e le competenze che provengono dal percorso di istruzione ad un tessuto economico caratterizzato da un turismo di qualità. La capacità di potenziare la dimensione culturale e di connettere le competenze professionali alle abilità manuali e al sapere tecnico rappresentano un valore aggiunto e una componente strategica dei percorsi di tirocinio. Nel caso degli Istituti Alberghieri, le esperienze di transizione scuola-lavoro – anche in contesti fuori dai confini nazionali – hanno sempre rappresentato un elemento distintivo del curricolo. Un elemento che caratterizza molti di questi percorsi, e che può costituire un modello riproducibile per integrare i saperi scolastici, valorizzando e rafforzando la natura trasversale delle competenze, è rappresentato da un’ASL in cui le materie di base del curricolo possano fare da catalizzatori della dimensione culturale del profilo in uscita.  

Domande di senso operativo

Prima ancora di essere strutturato in un progetto e descritto dentro un modello-schema che risponda a dei requisiti “ministeriali” di adeguamento a forme e procedure, un percorso di ASL richiede – anche secondo la normativa – di essere ideato e pensato a partire dall’istituzione scolastica [Cfr. D. Lgs. n. 77 del 15 aprile 2005, “Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola‐lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53”, art. 1, c. 2: “I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa (…)”.] Sulla base dell’autonomia, è dunque il Consiglio di Classe ad avere la competenza in materia di programmazione dei percorsi di alternanza. Progettare un percorso di transizione scuola-lavoro richiede almeno due riflessioni di metodo:
  • quale idea abbiamo di curricolo e dove si colloca l’ASL all’interno di questo contenitore metodologico?
  • quale concezione di apprendimento presiede lo spazio di una programmazione curricolare che preveda al proprio interno un’esperienza di transizione scuola-lavoro?
 

I modelli del curricolo

Un modello di curricolo fortemente consolidato nella scuola italiana è quello fondato sulle discipline e sui loro contenuti epistemologici: cose ben diverse, tra l’altro, dalle materie di insegnamento, che invece costituiscono delle semplificazioni organizzate e finalizzate (per i diversi gradi scolastici, per quella classe, per quell’indirizzo di studi, ecc.). Questa tipologia di curricolo – orientata ai contenuti e a lungo associata alle forme tradizionali di erogazione trasmissiva (lezione frontale; interrogazione ) – in un certo senso è stata ibridata e contaminata da una versione del curricolo curvato sugli apprendimenti, sui processi mentali, sui meccanismi di elaborazione e rielaborazione delle conoscenze. Si tratta di un’evoluzione del modello precedente: è strutturato sull’apprendimento collaborativo e sulla funzionalità dei contesti, sulla decostruzione e rielaborazione di contenuti, su forme di riflessività e autoregolazione del processo formativo, come si può osservare in questa rappresentazione grafica.

Nella ridefinizione del curricolo un passaggio ulteriore è avvenuto con l’introduzione del costrutto di competenza, che ha messo in moto un processo (in realtà, soltanto avviato) di trasformazione dell’apprendimento e dei modi di trasmissione della conoscenza. Ancora non possiamo prevedere quali saranno gli sviluppi introdotti dalla metodologia dell’Alternanza Scuola Lavoro, anche alla luce della riduzione delle ore e dalla sua trasformazione in percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento: già da adesso possiamo osservare che il curricolo dell’alternanza:

  • non è più centrato unicamente sulla dialettica delle discipline e sulle dinamiche della classe, ma ingloba altri contesti di apprendimento situato;
  • coinvolge competenze specifiche (professionali, trasversali, ecc.) che vengono mobilitate sul campo;
  • impiega metodologie e modalità funzionali ai contesti di lavoro (in alcuni casi informali, talvolta addirittura di tipo istruzionale, in altri casi ancora tipiche del mondo aziendale).

 

Il percorso didattico e il caso di studio

In questo percorso didattico cercheremo di individuare quegli aspetti, peraltro ampiamente dettagliati nella piattaforma Scuola Lavoro dedicata all'Alternanza, che possano consentire al docente di:
  1. trasformare modelli e stili di insegnamento;
  2. passare da una didattica trasmissiva ad una metodologia di tipo laboratoriale;
  3. collegarsi al percorso di ASL mediante unità di apprendimento, percorsi didattici, scenari, azioni specifiche riconducibili all’esperienza di tirocinio (ad es. scrittura di un Diario di Bordo; lo storytelling dell’ASL, ecc.);
  4. inserire i contenuti curricolari nel percorso di ASL;
  5. utilizzare metodologie, tecnologie e nuovi approcci alla materia d’insegnamento in modo da integrare i percorsi di ASL. 
A tale scopo utilizzeremo come tipologia l’insegnamento dell’italiano in un Istituto Professionale Alberghiero, e in particolare della letteratura italiana, attribuendogli la funzione di modello esemplare per azioni e interventi riproducibili anche in situazioni e contesti diversi: le proposte che qui vengono indicate si possono estendere, infatti, ad altre discipline; oppure si possono trasferire agli altri indirizzi di studio, nei Tecnici e nei Licei, secondo una logica di contaminazione delle metodologie e delle esperienze didattiche.

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