La storia letteraria nella didattica del triennio

bodoni2Come tutti sappiamo, la formula "Storia della letteratura italiana" descrive oggi pratiche didattiche molto diverse fra loro, semmai accomunate dal tradimento più o meno audace verso il paradigma idealistico-gentiliano a cui essa rinvia. Nella concezione tradizionale, l'insegnante di letteratura, con il suo lavoro minuzioso di parafrasi e di indagine etimologica, insegnava agli studenti ad aprirsi dei varchi verso i significati filosofici e storici della nostra civiltà attraverso il mantello linguistico dei testi della letteratura italiana. Si tratta di un modello che, anche se in parte dismesso nella pratica didattica, è ancora sentito come intrinseco agli "studia humanitatis" e in qualche modo fondativo della identità dell'insegnante d'italiano di oggi, tanto che agisce subliminalmente nel suo inconscio e governa il suo senso di colpa. Di fatto nel triennio della scuola secondaria, è ancor sempre la storia letteraria italiana a fornire le categorie analitiche e le tappe cronologiche dell'insegnamento della letteratura. Certo essa è sempre più spesso contaminata dalla prassi dell'analisi testuale di derivazione struttural-funzionalistica o dalla lettura ermeneutica dei testi e dai tagli prospettici di tipo tematico o per generi, che consentono più agevolmente lo sfondamento della cornice geografica nazionale verso le letterature europee e oggi extra-europee. Ma queste intersezioni non hanno affatto scardinato lo storicismo desanctisiano e più genericamente ottocentesco, moderno e borghese.
L. Carotti, C. Sclarandis - La storia letteraria nella didattica del triennio